Lo stile giapponese mi è sempre piaciuto.
Ammiro la grazia, la leggerezza, l’accostamento dei colori e la precisione nell’uso della tecnica.
Da quando – circa un anno fa – ho scoperto l’esistenza del “mondo Kokeshi” ne sono letteralmente rimasta travolta.
Sono bamboline tradizionali giapponesi, caratteristiche per la l’assenza di braccia e gambe, di solito realizzate in legno. In Giappone sono un classico ornamento domestico, e sono dei portafortuna da collezionare o regalare a persone molto speciali.
La loro bellezza è abbagliante.
Queste creature esercitano su di me un fascino potente, e pian piano hanno invaso il mio universo creativo spingendomi a sperimentare in varie direzioni.
Una delle prime cose che ho voluto provare è stata la Kokeshi di lana infeltrita ad ago.
Mi piaceva l’idea di ricreare l’atmosfera giapponese sposandola con il calore della lana.
Devo dire che il connubio è quanto mai azzardato, e l’ho constatato solo dopo aver realizzato l’oggetto.
La Kokeshi vive in un’aura di una certa eleganza ma anche freddezza, che mal si sposa con il naturale tepore e coinvolgimento emotivo della lana.
Come a dire: bella l’idea ma non ci siamo.
Tuttavia: tutti felici ugualmente.
La Kokeshi di lana se la strapazza mio figlio che le infligge ogni sorta di tortura durante i suoi giochi da piccolo maschio furioso di sei anni.
E io continuo con pazienza le mie sperimentazioni.
Alla prossima folle idea!