Bisogna avere un po’ di ardimento per mettersi in casa al giorno d’oggi un baule.
I bauli sembra non vadano più di moda. Sono un po’ sinonimo di un passato andato, della soffitta in cui la nonna riponeva le vecchie cose, custodi di antiche memorie che nessuno più riconosce.
Sì, è vero, la propria storia uno la porta nel cuore, incisa nella carne.
Ma avere un luogo simbolico – e il baule è davvero un mobile con valenze ancestrali – in cui raccogliere pezzi del passato, forse da tramandare ai nipoti che verranno, mi sembra una pratica dolce e tenera, al confine tra magia e mistero.
Io do grande credito ai bauli, ne ricoloro diversi, e dopo averne conosciuti tanti posso dire a ragion venduta che non esiste un baule uguale ad un altro.
Nel baule il temperamento si percepisce subito: qualcuno è depresso e demotivato per non avere più uno scopo, invece altri mantengono vivo il fuoco guerriero con cui proteggono gli oggetti a loro affidati, in attesa di tornare in carica.
Chi adotta un baule nella propria casa ha un animo antico ed è sensibile alla necessità di passare ai posteri la saggezza accumulata.
Non scordate che i bauli sono molto fedeli, mai tradiscono un impegno preso, anche a costo della vita!





